CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI
MONREALE

BEATIFICAZIONE E SANTIFICAZIONE
DELLA SERVA DI DIO

MARIA TERESA DI GESU’
( al secolo : Biagia Cortimiglia)

FONDATRICE
DELL’ISTITUTO SUORE FRANCESCANE DI S. CHIARA

( 1867 – 1934 )
DECRETO SULLE VIRTU’


" In iustificacionibus tuis delectabor, non obliviscar sermonem tuum"( Ps . 118,16).

La Serva di Dio Maria Teresa di Gesù fin dall’infanzia coltivò l’intima unione con il Signore e ripose la sua gioia nell’eseguire fedelmente e prontamente la sua volontà, camminando nelle vie del vangelo e dedicandosi amorevolmente alla educazione cristiana della gioventù per la quale fondò una nuova congregazione religiosa.

Questa donna semplice e generosa nacque a Corleone, nell’arcidiocesi di Monreale, il 7 febbraio 1867 da Antonio Cortimiglia e Maria Giammanco, legittimi coniugi di sincera fede cristiana e di agiata condizione economica, i quali al fonte battesimale le dettero il nome di Biagia. All’età di tre anni restò orfana del padre, per cui assieme alla giovane madre e al fratello andò a vivere assieme ai nonni materni.

In casa ricevette una eccellente educazione religiosa e imparò a svolgere le faccende domestiche. Rifuggiva dai trastulli puerili e si dedicava seriamente allo studio, alla preghiera e alle opere di carità. Apprese bene il catechismo e con gioia e devozione cominciò a nutrirsi assiduamente del Pane eucaristico.

Terminate le scuole elementari, prese a frequentare un istituto, dove erano ricoverate alcune bambine orfane, assistite da ex monache clarisse, che erano state costrette ad abbandonare il loro convento a seguito della soppressione degli Ordini religiosi ad opera del governo dell’Italia.

Aspirando alla vita consacrata, nel 1882 con il permesso del confessore emise il voto di castità perpetua e, accesa dalla carità, progredì nella orazione e nell’obbedienza a Dio.

Il suo ardente e tenace desiderio di entrare in un istituto religioso incontrò la ferma opposizione dei suoi familiari, che tuttavia le permisero di vestire l’abito delle clarisse pur rimanendo a vivere in casa. La cosa fu approvata dall’Arcivescovo di Monreale e la vestizione si svolse con solennità nel 1891.

Tale esperienza durò a lungo perché nel 1895 potè finalmente appagare la sua aspirazione, entrando tra le Suore della Misericordia e della Croce, arrivate a Corleone per l’assistenza dei vecchi bisognosi del paese. La serva di Dio fu accolta nella giovane Congregazione dalla stessa Fondatrice, Madre Maria Rosa Zangara (1846-1914 ) ; dopo tre mesi vestì l’abito religioso e non molto dopo emise i sacri voti e divenne superiora della Casa di Corleone.

Svolse tale ufficio con grande abilità, dedizione e spirito di sacrificio anche in altre località, quali Salemi, Castellammare del Golfo, S. Caterina Villarmosa, Montelepre, S. Giovanni La Punta e Carini.

Fu proprio in questo paese che, nel 1901, rischiò di morire per avvelenamento da medicine sembra che si sia trattato di un errore del farmacista.

A seguito del doloroso incidente i superiori la inviarono in famiglia per rimettersi in salute. Fu in questo periodo che, sollecitata dal Padre Stanislao Maria Restivo del Terz’Ordine Regolare di S. Francesco, il 19 marzo 1903 fondò l’Istituto Sororum Franciscalium a S. Clara per l’assistenza delle orfanelle, per la promozione umana e cristiana delle giovanette e per l’insegnamento del catechismo .

I primi passi della nuova istituzione non furono facili per la mancanza di mezzi materiali, per la tenace opposizione di qualche ecclesiastico e per l’abbandono delle prime compagne, che non ressero alla povertà e all’obbedienza.

L’Opera , però, fecondata dai sacrifici e dalle preghiere, fu benedetta da Dio e prosperò. L’Arcivescovo di Monreale, Mons. Domenico Gaspare Lancia di Brolo, nel 1904 concesse il permesso di fare le prime vestizioni religiose e il suo successore, il Venerabile Servo di Dio Antonio Augusto Intreccialagli, nel 1922 approvò ad experimentum le Costituzioni; il 9 aprile successivo la Fondatrice emise i voti religiosi e il 1° aprile 1923 l’Istituto fu canonicamente eretto.

La Serva di Dio possedeva eccellenti doti di mente e di cuore, governò la sua Congregazione con intelligenza, prudenza, fermezza e spirito materno. Si occupò della formazione delle Suore, della educazione della gioventù, dell’assistenza ai poveri , delle vocazioni sacerdotali, istituendo una specie di preseminario in cui venivano accolti dei giovanetti che presentavano qualche inclinazione per il Sacerdozio.

Per le sue figlie spirituali e per quanti la conobbero si prodigò amorevolmente, offrendo continue prove di fedeltà al vangelo e alla sua consacrazione.

Rifulse in lei lo spirito di fede e di abbandono fiducioso alla volontà di Dio nella povertà, specialmente all’inizio dell’Istituto, e nelle contrarietà che talvolta rasentarono la calunnia .

Ardente di zelo per il bene del prossimo e la salvezza delle anime, Madre Maria Teresa volle farsi carico delle sofferenze di tutti: delle orfanelle, dei poveri, degli ammalati, dei carcerati e di ogni sorta di sventurati.

Nei casi di palese violazione della legge di Dio, come quando si trattava di odi che dividevano le famiglie, di separazioni tra coppie di coniugi, di ingiustizie come lo sfruttamento degli operai, di convivenze scandalose, interveniva con somma carità, prudenza e fermezza, pregava e si imponeva penitenze corporali , riuscendo quasi sempre a sanare situazioni penose che magari duravano da anni.

Seguendo l’esempio di Cristo, ebbe il cuore pieno dell’amore di Dio e dei sofferenti. Perdonò i suoi calunniatori , entrò nelle stamberghe per confortare gli ammalati e gli abbandonati perché affetti da malattie contagiose o incurabili, si privava del cibo per sfamare i carcerati, preparava corredini per neonati di famiglie poverissime, non si vergognava di andare questuando di porta in porta per soccorrere i poveri, incurante delle critiche e delle derisioni .

Le fonti della sua inesauribile carica spirituale ed apostolica furono la preghiera, la devozione alla Eucaristia e alla Madre del Redentore, la meditazione specialmente della Passione e della Morte di Cristo, il costante impegno ascetico, la sollecitudine per il regno di Dio, il gran desiderio di progredire nella santità.

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